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Project Design
Wallpaper

 

carta da parati 

Personal photography edited with program Processing, modified with Photoshop and printing in wallpaper

 

2017

Processing works

 

Images edited with program Processing and modified with Photoshop

 

2015

WEB ART

Waiting For Godot 

A4 printing files

 

website: www.godot.uk     //now offline

 

 

Elaboration of “Waiting for Godot”. The work consist in a website that presents a blank page with one line text, the first sentence of the work by Beckett, with the point of closing intermittently. After a few seconds a window of printing appears. Each print is numbered and represent the work of art. In the sheet is the map with the point where Godot should be, in addition some of the sentences from the book. The illustration represents the point of the brain in which is located the amygdala.

Interactive installation 

C’eravamo Tanto Armati

lavoro di gruppo 2014

Sara Cappabianca . Elisabetta Corradin . Giovambattista Mollo .Elena Panza . Valentina Taddei . Isabella Terruso . Iris Tercon

CONCEPT Il progetto parte dall’analisi degli eventi storici legati al terrorismo che hanno interessato l’Italia dal secondo dopoguerra ad oggi. La ricerca su documenti storici, le video interviste del tempo, la stampa giornalistica, testi di letteratura di autori contemporanei alle stragi.

Dal materiale viene realizzato un lavoro che restituisca la drammaticità dei fatti con incisività e al contempo con quel senso di incertezza di quel momento storico. Si è deciso di coinvolgere lo spettatore sia individualmente, nella singolarità di persona colpita dall’arma da fuoco (o dal lutto), sia collettivamente sottolineando il dramma dell’attentato contro la società civile e innocente. I testi selezionati divenuti sceneggiatura e del recitativo nella video installazione, sono tratti da un articolo di giornale di Pier Paolo Pasolini1 ed un componimento poetico di Primo Levi. La presenza dell’osservatore, registrata da un dispositivo elettronico, viene proiettata sullo schermo ed appare come un simulacro, che allude al ricordo flebile di chi è mancato. Infine, viene riproposta l’immagine iconica del terrorista còlto nel momento dello sparo o nel gesto ribelle del lancio di una pietra per restituire, con intensità ed immediatezza la violenza di quei giorni.

SET L’installazione è pensata per uno spazio di passaggio, nel quale lo spettatore sia accompagnato lateralmente dalle proiezioni. Di fronte allo schermo c’è una parete chiusa. L’allestimento in retroproiezione. La kinect si trova tra lo schermo e lo spettatore.

MAKING OF Le riprese dei perfomer sono realizzate su fondali neri, i video con Premiere, After Effects e con la tecnica  

del tracking. Il viso dei protagonisti è stato sostituito con le immagini “png” di Pier Paolo Pasolini e di Primo Levi, rielaborando gli effetti audio  con Adobe Audition.

L’interattività è stata realizzata interfacciando la Kinect, video proiettore, files audio e video con le patches di Max/Msp/Jitter.

STRUTTURA . Quattro momenti. Nei primo e secondo, in presenza dello spettatore, compaiono le silhouettes di Pier Paolo Pasolini e Primo Levi che seguono il fruitore e a lui si rivolgono recitando frammenti tratti dai loro testi. Terzo e quarto momento, al caso in cui si presenti in un gruppo di almeno due persone. Un dispositivo registrerà la loro presenza e la trasformerà in tante silhouettes quanti sono gli astanti. In fine sullo schermo irromperà l’immagine di un terrorista che farà svanire le silhouettes “eliminandole” con uno sparo o lanciando contro di loro una molotov
 

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